
Fondo Gambetta
Biografia
Mimma Gambetta nasce ad Albisola il 21 settembre 1919 e fin dall’infanzia disegna, ancor prima di imparare a leggere sebbene il padre Mario, un affermato pittore, ceramista ed incisore non apprezzerà mai la sua creatività non appoggiando per niente la sua crescita artistica. Nonostante questo, il lavoro del padre le permette di conoscere e frequentare numerosi illustri artisti tra cui Sbarbaro, Barile, Martini, Saccarotti, De Salvo, Peluzzi e Rambaldi. Arturo Martini in particolare apprezza fin da subito le sue opere e ne chiede i disegni per poterli esporre insieme alle proprie sculture in una mostra personale a Vado Ligure nel 1930.
Nel 1931 la rivista “Circoli”, fondata da Adriano Grande, pubblica in prima pagina un suo disegno, l’“Ippolita ferita”, accompagnato da una nota di Angelo Barile; nel 1932 alcuni suoi disegni appaiono sulla rivista “Domina”. Nello stesso anno la galleria “Gli Amici dell’Arte” organizza una mostra di alcuni disegni di Mimma che vengono positivamente recensiti da Emilio Zanzi su “La Gazzetta del Popolo”.
In quegli anni i critici d’arte Lionello Venturi, amico del padre, e Anna Maria Brizio, iniziano un carteggio con Gambetta al fine di persuaderlo a non far intraprendere alla figlia studi regolari e a mandarla a studiare disegno e arte a Parigi, ma ciò non avverrà mai.
A undici anni, nel 1932, lei con pochi scarti di tempera dipinge la sua camera. In una sola notte rappresenta ventitré figure nude a grandezza naturale e altre più piccole, tutte afferenti al mondo pagano e mitici.
Nel 1933, quando ha solo 14 anni, si tiene la sua prima e unica mostra personale allestita da Carla Albini che aveva conosciuto le opere di Mimma Gambetta attraverso Nenne Poggi, amica di famiglia. In questa mostra, tenutasi alla Galleria “Le Tre Arti” di Milano dal 20 novembre al 3 dicembre 1933, vengono esposti 30 disegni eseguiti fra i sei e i dodici anni. In questa occasione i critici non credono alla sua giovane età e ne richiedono la presenza in loco.
Dopo gli studi al Liceo Classico di Savona, si iscrive all’Università di Genova, Facoltà di Lettere. Lascia gli studi per sposare, il 21 settembre 1941, un giovane medico, amico del cugino, Federico Seitun.
Dopo la guerra riprende l’attività artistica, soprattutto durante i numerosi viaggi in Europa. Inizia a ritrarre persone per strada facendo disegni di getto, ne nasce, nel 1965, la raccolta di disegni intitolata "Figure: vagabondaggi grafici", con la presentazione di Camillo Sbarbaro suo amico e ammiratore.
Dal 1967 al 1970 collabora con la pubblicazione di numerose opere alla rivista “Persona”.
Nel 1973 pubblica sulla rivista “Resine” il diario di viaggio “Ottobre spagnolo” con lo pseudonimo Martino Galaverna, nel 1987 pubblica la raccolta di disegni “Terme” e nel 1993 “Visti dall’angolo”, raccolta di ritratti e ricordi a proposito di Sbarbaro, Martini, Barile e Rodocanachi.
Intrattiene una fitta corrispondenza con Vico Faggi dal 1987 al 1999.
Affetta dal Morbo di Dupuytren, una malattia autoimmune che le impedisce progressivamente l’uso delle mani, muore il 14 dicembre 2000.
Il fondo archivistico
Il fondo Gambetta Mimma si articola in 5 serie documentali:
* corrispondenza: fascc. 13 (comprendenti docc. 123)
* opere grafiche: fascc. 2 (comprendenti docc. 125)
* testi: fasc. 1 (comprendente docc. 3)
* rassegna stampa: fasc. 1 (comprendente doc. 1)
* fotografie: fasc. 1 (comprendente doc. 11)
Il Fondo Mimma Gambetta è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria il 27 agosto 2019.