Patrimonio artistico

Fondo Ditta Sasso

Biografia

La ditta Sasso nasce nel 1873 a Oneglia, in provincia di Porto Maurizio (odierna provincia di Imperia), per iniziativa di due soci, Agostino Novaro e il di lui suocero Pietro Sasso, commercianti di olio di oliva originari di Diano Marina. Il Novaro (1837-1910), assaggiatore di olii, titolare di un'altra ditta avviata nel 1860 e che portava il suo nome, dei due soci fondatori è quello che si occupa di gestire la Sasso, e perciò assieme alla moglie Paola Sasso e ai suoi sette figli, si stabilisce a Oneglia. Nel 1898, la ditta viene registrata presso la Camera di Commercio ed Arti di Porto Maurizio con la denominazione sociale P . Sasso e Figli – Olio di Oliva - Oneglia, intestata a Mario (1868-1944) ed Enrico Novaro (1876-1964), figli di Agostino. Affiancati dai fratelli maggiori Eugenio (1863-1944) e Angiolo Silvio (1866-1938) nella conduzione dell'attività paterna, questi puntano sulla produzione locale e sfruttano le proprietà terapeutiche dell'olio di oliva. Attraverso un'intensa campagna pubblicitaria, incentrata abilmente sull'effetto dell'immagine di notevole qualità grafica, vengono lanciati l'Olio Sasso Medicinale, l'Olio Sasso Iodato, l'Emulsione Sasso e la Vitamina Sasso. Importante canale di reclamizzazione della Sasso è la rivista «La Riviera Ligure» fondata nel 1895 da Angiolo Silvio Novaro, diretta dal fratello Mario dal 1899 al 1919. Sasso avvia successivamente la sua trasformazione da azienda commerciale a quella industriale, con l'inaugurazione nel 1914 della raffineria di olio per il trattamento e lo sfruttamento del prodotto. È da allora che l'azienda ligure inizia a diffondere le sue produzioni in tutto il territorio italiano, nonché a esportarle verso gli altri Paesi mediterranei. L'olio di oliva prodotto da Sasso riscuote notevole successo commerciale sia in Italia sia all'estero, e perciò riceve una medaglia d'oro alla Esposizione internazionale di Genova del 1914, e a quella di San Francisco del 1915. L'espansione commerciale della Sasso favorisce la costruzione nel 1925 di un nuovo e grande stabilimento di produzione, in stile Liberty e neoclassico su progetto dell'architetto Alfonso Scholl, situato nella piazza principale di Oneglia, appena unificata a Porto Maurizio per la creazione del nuovo comune di Imperia nel 1923. L'azienda ligure, affermatasi come uno dei maggiori produttori oleari a livello nazionale nel periodo compreso tra le due guerre, consolida tale posizione anche nel periodo successivo. Importanti investimenti sono effettuati sulla pubblicità: dal 1963 al 1976 è mandata in onda sulla Rai una serie di spot televisivi del Carosello, ideata da Armando Testa e con protagonisti l'attore teatrale spezzino Mimmo Craig, affiancato dall'attrice afroamericana Edith Peters. Nel 1965, per reclamizzare l'omogeneizzato prodotto dalla Sasso, viene girato uno spot, diretto da Corrado Farina, che per la prima volta in Italia ha per protagonista un bambino, Giovanni Belly. Nel 1987 la Sasso è il secondo produttore nazionale di olio di oliva, producendo 130.000 quintali di olio d'oliva all'anno, di cui il 25% destinato all'esportazione, in particolare verso Arabia Saudita, Australia e Stati Uniti. Nel 1988, impiega 234 lavoratori. Nel 1987, la famiglia Novaro, arrivata alla terza generazione, nonostante l'azienda goda di buona salute e sia in fase di notevole espansione produttiva e commerciale, cede il pacchetto di maggioranza della Sasso alla Buitoni, azienda alimentare controllata dalla holding torinese CIR - Compagnie Industriali Riunite. Dopo appena un anno, nel 1988, il gruppo guidato dal finanziere Carlo De Benedetti, cede l'intero settore alimentare alla multinazionale svizzera Nestlé, e di conseguenza, l'azienda ligure passa sotto il suo controllo. Nel 1989, la P. Sasso e Figli S.p.A. cessa di esistere come società, poiché viene incorporata per fusione nella Nestlé Italiana S.p.A., consociata della multinazionale svizzera con sede a Milano. Il passaggio del marchio Sasso nel Gruppo alimentare elvetico determina il suo declino, poiché calano produzione (scesa del 40%) e quote di mercato. Diminuisce anche il numero di addetti dello stabilimento di Oneglia, ridotto ad appena 90 nel 1997, quando Nestlé ne decide la chiusura per spostare la produzione dell'olio a marchio Sasso nello stabilimento di Voghera (PV). Nel 2003, la Nestlé cede il marchio Sasso alla Minerva Oli di Genova, azienda attiva nella miscelazione, confezionamento e commercializzazione di olio d'oliva. Nel 2004, Minerva Oli viene rilevata dalla multinazionale spagnola Grupo Sos Cuetara, e con essa i marchi Minerva, Montolivo, Lupi e la medesima Sasso. Da allora Sasso è un marchio del Gruppo iberico, divenuto Deoleo nel 2011, attraverso la Carapelli Firenze S.p.A. Sasso è ora un marchio della Carapelli Firenze S.p.A., azienda produttrice di olio di oliva con sede e stabilimento a Tavarnelle Val di Pesa, in provincia di Firenze, controllata dalla multinazionale spagnola Deoleo. Sono prodotti e commercializzati con il marchio Sasso: olio di oliva (in latta), olio extravergine di oliva (in bottiglia), aceto di vino bianco, aceto di vino rosso e salse.

Patrimonio artistico

Il Fondo Ditta Sasso è composto da: biglietti d'auguri natalizi, una collezione di calendari dal 1956 al 1999, cartelline pubblicitarie, documenti originali inerenti a attività commerciali e pubblicitarie, fotografie dell'incendio allo stabilimento Olea (1949), opuscoli sull'Olio Sasso, pubblicità dell'Olio Sasso su «La Riviera Ligure» e su testate varie, rassegna stampa, varie (oggettistica pubblicitaria, opuscoli, miniature di lattine), album di manifesti e riproduzioni.

Il fondo archivistico

Il Fondo Ditta Sasso è composto da: biglietti d'auguri natalizi, una collezione di calendari dal 1956 al 1999, cartelline pubblicitarie, documenti originali inerenti a attività commerciali e pubblicitarie, fotografie dell'incendio allo stabilimento Olea (1949), opuscoli sull'Olio Sasso, pubblicità dell'Olio Sasso su «La Riviera Ligure» e su testate varie, rassegna stampa, varie (oggettistica pubblicitaria, opuscoli, miniature di lattine), album di manifesti e riproduzioni.

Il Fondo Ditta Sasso è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria il 27 agosto 2019.